La straordinaria diffusione di smartphone e tablet è accompagnata da uno sviluppo esponenziale di app per questi dispositivi. Non c‘è azienda che prima o poi non prenda in considerazione l’idea di fornire ai propri clienti un nuovo metodo per fruire di servizi, informazioni, intrattenimento e altro.

Le fasi di progettazione, sviluppo, test e commercializzazione di un’app coinvolgono diverse figure professionali: Web designer, progettisti di interfaccia, programmatori, esperti di marketing e così via. Tutto questo ha dei costi, che possono variare notevolmente in base alle scelte di sviluppo e al tipo di app da realizzare.

Indipendentemente dalla dimensione dell’azienda, la decisione critica da prendere riguarda l’approccio allo sviluppo e aggiornamento delle app.

Outsourcing? In-house?

Entrambi gli approcci offrono vantaggi e possono produrre ottimi risultati, tuttavia il vantaggio strategico di ciascuno è legato alle caratteristiche specifiche di un’azienda e agli obiettivi di ogni progetto.

Lo sviluppo di app con un team interno offre un maggiore controllo sui progetti, una migliore collaborazione e una maggiore reattività nell’affrontare i problemi che si presentano.

La scelta dell’outsourcing offre invece vantaggi in termini di risorse, carichi di lavoro e gestione del workflow, lasciando al committente la possibilità di focalizzarsi sugli aspetti commerciali e promozionali. Lo svantaggio è un minore controllo sul progetto e il rischio di subire i tempi del fornitore esterno, soprattutto quando entrano in gioco aggiornamenti, nuove release, bug fixing, ecc.

La risposta a questo dilemma è difficile, molto spesso la decisione dipende dal tipo e dal numero di app che un’azienda intende realizzare, dal budget a disposizione e dalle competenze a cui può accedere.

Oppure…

C’è una terza alternativa, che consiste nel creare un giusto mix di competenze interne e outsourcing. Internamente viene mantenuta la quantità minima di risorse necessarie per definire e seguire i progetti che vengono affidati in outsourcing, acquisendo gradualmente il know-how necessario per garantire la qualità e supportare eventuali problemi con i fornitori in termini di consegne, aggiornamenti e bug fixing. All’esterno è possibile scegliere il fornitore più appropriato per i progetti, usando criteri quali costi, piattaforme di sviluppo, esperienza, ecc.

Questo richiede una figura di coordinamento dedicata che conosca a fondo l’intero ciclo di vita delle app, dalla progettazione alla commercializzazione sugli store.